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    Imposizione del router: a farne le spese sono i consumatori

    Di Redazione Top Trade28/08/2017Lettura 4 Min
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    Poca libertà di scelta in Italia

    Da un anno i consumatori tedeschi possono decidere liberamente quale terminale utilizzare con il proprio allacciamento alla banda larga. In altri Paesi le normative sono meno favorevoli agli utenti – tra questi anche l’Italia. Eppure l’esempio tedesco mostra che la libera scelta del router non cagiona nessuno degli scenari apocalittici temuti dagli Operatori. Al contrario.

    Già nel 2015 l’Unione Europea si era espressa chiaramente in merito al fatto che l’utente abbia il diritto di decidere autonomamente quale router impiegare. La realtà però è differente. Milioni di consumatori sono obbligati ad impiegare il router imposto dall’Operatore. I clienti, che per poter utilizzare il dispositivo di propria scelta necessitano solo dei dati di accesso al servizio sotto forma di nome utente e password, spesso non ricevono tali informazioni neanche su richiesta. I consumatori in Germania hanno vita facile. Dal primo agosto del 2016, giorno in cui fu varata la legge sui terminali per le telecomunicazioni, gli utenti scelgono liberamente quale apparecchio utilizzare con la propria linea Internet. La normativa indica chiaramente che la rete pubblica per le telecomunicazioni termina al punto di raccordo passivo alla rete, quindi alla presa nella parete. A fronte della trasparenza di tale definizione, gli operatori non possono più affermare che il router sia parte integrante della propria rete.

    La cessazione dell’imposizione del router è stata accolta positivamente da numerose associazioni dei consumatori e dall’alleanza tra produttori di terminali per le telecomunicazioni (VTKE). “L’imposizione del router comporta svantaggi per i consumatori, tra cui lacune in termini di sicurezza IT e tutela della privacy a causa della carente dotazione funzionale dei router imposti – afferma Simon Kissel, fondatore e CEO di Viprinet, azienda produttrice di router e membro della VTKE, l'Associazione dei fabbricanti di terminali di telecomunicazione -. Da un anno i consumatori tedeschi decidono autonomamente se il router standard fornito dal provider li soddisfa o se acquistare un terminale disponibile in commercio, che risponda meglio alle loro esigenze. Il caos temuto dai provider – come da nostre aspettative – non si è verificato”, chiosa Kissel.

    I vantaggi della libera scelta del terminale sono palesi. Gli utenti possono incrementare le prestazioni e avvalersi di una maggior versatilità nella propria rete domestica impiegando un router premium in luogo del dispositivo fornito dall’operatore. Se infatti per legge il router non è più parte integrante della rete pubblica, tutti i dati permangono nella rete privata, consentendo una maggior tutela della privacy dell’utente. In caso di vulnerabilità, l’utente non deve più attendere che si attivi il provider. Il consumatore può risolvere il problema autonomamente effettuando personalmente l’aggiornamento del firmware del router o richiedendo, qualora necessario, la sostituzione del dispositivo.

    Anche cambiare operatore risulta più semplice, dato che il “vecchio” router può essere impiegato senza soluzione di continuità, poiché decade la necessità di procurarsi un nuovo dispositivo da riconfigurare ex-novo.

    “Una concorrenza aperta per assicurarsi il favore del consumatore porta obbligatoriamente anche alla produzione di dispositivi più performanti e innovativi – dichiara Christian Auerswald, amministratore delegato della Auerswald, che – quale fornitore di sistemi per le telecomunicazioni e soluzioni per la comunicazione via IP  – è membro della VTKE -. Di questo beneficia naturalmente la clientela – ma anche le aziende particolarmente innovative e ambiziose.“ Il cosiddetto «ISP Lock», ossia l’imposizione del router, limita importanti evoluzioni e tendenze sotto molti punti di vista. Il mercato dei dispositivi mobili, dove da sempre regna la libera scelta del dispositivo, mostra chiaramente quanto rapidi e rivoluzionari possano essere gli sviluppi. Una evoluzione che consente oggi agli utenti di svolgere moltissime attività con i propri smartphone, che nulla hanno a che vedere con la classica telefonia. Le aziende che hanno realizzato tali funzionalità nella maniera più fruibile per il consumatore, sono quelle che oggi hanno le migliori carte sul mercato. Senza uno sviluppo libero dai vincoli dell’imposizione del dispositivo, gli smartphone oggi sarebbero di gran lunga meno potenti di quanto lo siano diventati.

    Nonostante una massiccia opposizione, i tedeschi possono scegliere da ormai un anno il router che più corrisponde alle loro esigenze con linee DSL, via cavo o fibra ottica. Nessuna traccia degli scenari apocalittici di hotline e servizi di assistenza tecnica sovraccarichi, perché gli utenti non riescono ad installare il router acquistato, né di collasso della rete dovuto all’uso di dispositivi di terzi. Tuttavia in Italia e in altri Paesi europei, l’imposizione del router continua ad essere la prassi. L’unico modo in cui  gli utenti possono impiegare il router che desiderano è collegandolo al terminale fornito dall’operatore. Una modalità d’uso che però pesa sulle tasche dei clienti e va a discapito dell’ambiente: alla fine il consumatore paga due volte sia per l’acquisto dei dispositivi, sia per la corrente.

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