In un mercato globale della cybersecurity sempre più affollato e dominato da player americani, ESET si distingue come l’unico grande vendor europeo con un approccio completamente indipendente, orientato alla prevenzione, alla sostenibilità tecnologica e alla valorizzazione dei partner locali.
Fondata nel 1987, ESET è cresciuta in maniera esponenziale fino ad arrivare a contare oltre 3.000 dipendenti in tutto il mondo e una rete capillare di partner e franchise nei mercati strategici. Storicamente ESET operava tramite franchise nei vari paesi (Italia inclusa fino al 2019), ma ora sta centralizzando i mercati strategici sotto la propria gestione. L’azienda sta infatti vivendo una profonda trasformazione che prende il nome di “One ESET”, un progetto che punta a garantire coerenza operativa a livello globale pur mantenendo la flessibilità locale, vero punto di forza del modello di ESET.
Europa e Italia mercati strategici
Mentre il Nord America rappresenta circa il 50% del mercato globale della cybersecurity, l’Europa copre un ulteriore 33% ed è proprio qui che ESET ha concentrato il suo sviluppo strategico. Con filiali dirette in mercati chiave come Germania, Regno Unito, Italia, Francia e Polonia, l’azienda ha progressivamente internalizzato la gestione locale per garantire maggiore efficacia, vicinanza al cliente e adattamento normativo. “Essere europei – spiegano da Eset -, oggi, è un vantaggio competitivo. In un’epoca di crescente attenzione alla sovranità digitale e alla protezione dei dati, ESET offre un’alternativa concreta alle big tech americane e asiatiche, proponendo soluzioni allineate alle normative comunitarie come il GDPR e la direttiva NIS2. Il rispetto della sovranità dei dati è quindi un vantaggio enorme, rispetto ai vendor extra-UE”.
Il caso Italia
La filiale italiana, aperta ufficialmente nel 2019, è diventata rapidamente un punto di riferimento per il brand. Da un team di una sola persona, oggi conta 44 dipendenti e ha portato il fatturato locale da 8 a 20 milioni di euro in meno di cinque anni.
“La sfida principale è stata quella di superare la percezione di ESET come semplice antivirus – spiega Fabio Buccigrossi, Country Manager di ESET per l’Italia – posizionando l’azienda come partner strategico per le PMI e, progressivamente, per il segmento enterprise. Una delle mosse chiave è stata l’apertura di un Security Operations Center (SOC) italiano, che offre servizi MDR (Managed Detection & Response) in lingua locale, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Questo approccio ha permesso a ESET Italia di vincere premi prestigiosi nel settore e di gestire già oltre 200 clienti MDR attivi 24h, mantenendo un modello di go-to-market interamente basato sui partner MSP e sui rivenditori locali”.
Punti di forza tecnologici: indipendenza e AI dal 1995
ESET si distingue anche per la sua indipendenza tecnologica: non ha mai ricevuto finanziamenti esterni, non ha acquisito aziende, e reinveste direttamente gli utili in ricerca e sviluppo, che assorbe fino al 50% del budget aziendale. Il risultato è un motore di protezione tra i più leggeri ed efficienti sul mercato, interamente sviluppato in house.
In un periodo in cui molte aziende stanno “scoprendo” l’intelligenza artificiale, ESET integra AI e Deep Learning già dal 1995, con algoritmi proprietari che consentono di analizzare ogni giorno centinaia di migliaia di campioni di codice maligno in modo automatizzato e predittivo.
In futuro si prevede anche l’introduzione di Agentic AI: agenti intelligenti integrati nei prodotti che potranno configurare policy, bloccare minacce, suggerire azioni e supportare gli utenti in linguaggio naturale.
Verso un modello OpenXDR
Per migliorare l’integrazione e l’interoperabilità tra sistemi, ESET sta sviluppando un’architettura OpenXDR, aperta verso tecnologie di terze parti ma sempre centrata su un principio: prevention first. L’obiettivo non è solo rilevare e rispondere, ma prevenire l’attacco prima che accada, riducendo il rischio per aziende di ogni dimensione.