L’intelligenza artificiale è davvero qui per restare, non si tratta solo di una mera promessa tecnologica se, come evidenzia F5, azienda statunitense specializzata in app delivery, sicurezza e networking, il 96% delle organizzazioni a livello globale sta già utilizzando modelli di AI.
Tuttavia, se da un lato questa tecnologia promette nuove forme di efficienza e automazione, semplificando il lavoro e liberando spazio per dedicarsi alle attività a vero valore aggiunto, dall’altro introduce nuovi rischi per la sicurezza di dati, applicazioni e infrastrutture.
Il motivo è semplice: le applicazioni di intelligenza artificiale sono diverse da qualsiasi altra tecnologia. Si basano su architetture estremamente distribuite, spesso ibride o multicloud, dove modelli, dati e servizi convivono tra cloud pubblici, data center e ambienti edge. Comunicano quasi esclusivamente tramite API, elaborano dati non strutturati come testi, immagini e video e si adattano in modo dinamico, rendendo imprevedibili i comportamenti e ampliando la superficie di attacco.
È qui che entra in gioco la necessità di un approccio strutturato all’AI security, in grado di proteggere modelli, API e ambienti distribuiti.
La sicurezza per l’AI
Tra le minacce emergenti più rilevanti, F5 cita il prompt injection – attacchi che manipolano le istruzioni di un modello linguistico – e le vulnerabilità nella supply chain, spesso introdotte da componenti open source o dataset pubblici. Non meno insidioso è il rischio di system prompt leakage, che si ha quando un sistema AI rivela involontariamente informazioni sensibili o configurazioni interne.
Per fronteggiare questo scenario e utilizzare in modo sicuro l’AI l’approccio migliore è quello di combinare controlli avanzati e principi consolidati di governance It. Tra le misure più efficaci individuata da F5, troviamo l’adozione di un approccio multilivello: protezione delle API e delle web app, mitigazione DDoS, difesa dai bot malevoli, controllo dell’ingresso su Kubernetes e strumenti specifici per i modelli linguistici (LLM), in grado di monitorare input e output per prevenire furti o fughe di dati.
Un capitolo a parte lo merita lo “Shift Left”, ovvero l’integrazione della sicurezza fin dalle prime fasi di sviluppo, in linea con le metodologie DevSecOps. Sappiamo tutti che prevenire è più efficace che correggere, soprattutto quando si tratta di architetture complesse basate sull’AI. Allo stesso modo, F5 raccomanda l’adozione di modelli Zero Trust, che isolano ogni componente per limitare gli effetti di un eventuale attacco e riducono il rischio di movimento laterale all’interno dei sistemi.
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La proposta di F5 per mettere in sicurezza l’AI
A supporto di questa visione, F5, distribuito in Italia da Arrow Electronics, propone la sua Application Delivery and Security Platform (ADSP): una soluzione unificata per la protezione di applicazioni, API e modelli AI, capace di integrare sicurezza, gestione, osservabilità e automazione in un unico ecosistema. La piattaforma consente di proteggere i carichi AI distribuiti, automatizzare la gestione delle API, centralizzare il controllo e sfruttare l’intelligenza artificiale per ottimizzare le operazioni IT.
L’obiettivo è quello di garantire resilienza, scalabilità e governance senza sacrificare le prestazioni.
A differenza delle soluzioni di sicurezza tradizionali semplicemente adattate all’AI, l’approccio di F5 – basato sull’AI e con una logica “AI-driven” e “security-first”- riconosce le esigenze e le sfide uniche dell’era dell’intelligenza artificiale, proteggendo l’intero ecosistema AI per favorirne un’adozione sicura, indipendentemente da dove risiedono i carichi di lavoro.
La F5 Application Delivery and Security Platform (ADSP) offre infatti un approccio unificato alla sicurezza dell’intelligenza artificiale lungo tutto il ciclo di vita applicativo, affrontando sia le esigenze tradizionali di sicurezza delle applicazioni sia i rischi specifici dell’AI.
Più in dettaglio la F5 Application Delivery and Security Platform (ADSP) integra app, API, modelli AI, infrastruttura e dati in un unico ecosistema sicuro, offrendo queste funzioni:
- Sicurezza per workload AI distribuiti: protezione dell’intero ecosistema AI per favorire un’adozione sicura, indipendentemente da dove risiedono i carichi di lavoro.
- Visibilità totale sulle API: rilevamento automatico dei nuovi endpoint API, identificazione dei problemi e visibilità completa (a 360°) di tutte le API che alimentano le applicazioni AI.
- Gestione centralizzata dell’intero ecosistema AI: un’unica piattaforma per tutte le esigenze delle applicazioni AI, inclusi deployment, gestione e sicurezza—dal cloud all’edge.
- Operazioni It potenziate dall’AI: assistenti AI sono utilizzati per ottimizzare i flussi di lavoro IT, rilevando e mitigando tempestivamente potenziali problemi.
Stabilire una solida base di sicurezza AI oggi è fondamentale perché consente di innovare in modo sicuro e a scalare le iniziative AI con fiducia. F5 consente di proteggere i modelli AI, i dati e la proprietà intellettuale con un’unica piattaforma offerta dal leader di mercato riconosciuto nella sicurezza e nella delivery delle applicazioni.
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