Scrollando tra social e pagine web, è capitato a tutti di fantasticare e di pensare a come andrebbero gli affari avviando un’attività di vendita online. Ci sono aziende e creator che lo fanno benissimo e, stando ai loro contenuti, sembra anche qualcosa di molto semplice. La verità è che chi riesce ad ottenere grandi risultati, si impegna e si dedica notte e giorno al buon andamento dell’attività, perché avere un eCommerce è esattamente come avere un negozio fisico.
Bisogna avere le merci in ordine, gestire la logistica, rispondere ai clienti, curare la pubblicità, rispettare le norme, pagare le imposte ecc. Ma questo non significa che sia un’attività impossibile, complicata o da evitare, anzi. La buona notizia è che affidandosi a realtà esperte in materia, si sarà in grado di curare al meglio gli affari.
Ma prima di contattare qualunque agenzia per chiedere preventivi o costi di gestione e realizzazione di un sito eCommerce, è importante valutare la fattibilità del progetto, il budget di cui si dispone e quali obiettivi si vuole raggiungere. Ecco qualche dritta.
Cosa serve davvero per vendere online oggi
Vendere online richiede un sistema capace di gestire, in modo efficace, tutti gli aspetti: digital, logistica, fisco, prodotto, assistenza clienti e così via. L’eCommerce, in particolare, dev’esser pensato per agganciare i clienti fuori, portarli dentro e farli tornare.
Per cominciare, serve una base tecnologica coerente con il progetto. Ci sono soluzioni open-source come Shopify, WooCommerce o Prestashop che sono tutte piuttosto valide. Hanno funzionalità differenti e sono pensate per tipologie di negozi specifici, quindi la scelta dipende da quanto il progetto è scalabile, dal numero di referenze, dalla complessità delle varianti, dal tipo di pagamento previsto e dalla gestione della logistica. Per le gestioni più complesse, bisogna integrare anche ERP o sistemi di magazzino.
Poi c’è il tema dell’utente. Un sito eCommerce deve essere veloce, responsive e trasparente. Ogni pagina dev’essere chiara: prezzo, disponibilità, tempi di spedizione, condizioni di reso. In mancanza di queste informazioni, anche un buon prodotto fatica a vendere. La user experience è tutto: se l’utente si blocca, rimbalza. Se tutto funziona, compra.
Oltre alla piattaforma, c’è il flusso di lavoro. Vanno gestiti ordini, stock, notifiche, assistenza clienti, aggiornamenti, tracciamento dei pacchi. Ogni tassello va sincronizzato con gli altri, così solo quando si è pronti su questi aspetti ha senso passare alla fase successiva: il marketing.
Cosa funziona davvero (e cosa no) nell’eCommerce
Il traffico di utenti verso un sito web non è automatico, va costruito. E il traffico che arriva va qualificato, perché non tutti quelli che visitano il sito sono pronti a comprare.
La visibilità, quindi, si costruisce, anche attraverso attività mirate. In genere si inizia lavorando sul posizionamento sui motori di ricerca (SEO) e con le campagne sponsorizzate (Google Shopping, Meta Ads).
Si fidelizzano poi i nuovi clienti con strumenti come newsletter, codici sconto e retargeting e, per finire, si chiede ai clienti soddisfatti di invitare altri utenti o lasciare recensioni. In sostanza, nulla viene lasciato al caso.
Scalabilità, errori da evitare e considerazioni finali
Aprire un eCommerce e ottenere risultati richiede un tipo di approccio sostenibile, che sia fatto di scelte lungimiranti e orientate al futuro. Succede a tantissimi progetti validi di partire con entusiasmo, ma di arenarsi pian piano, per mancanza di tempo, di risorse o per errori evitabili. Il primo? Non avere un piano. Il secondo? Cercare soluzioni gratuite, rapide, senza valutare le conseguenze.
Diciamo che l’eCommerce funziona quando è pensato per crescere. Richiede di costruire un’infrastruttura scalabile, che possa reggere un aumento di traffico e di ordini, integrare nuovi prodotti, aggiungere funzioni man mano che cambiano le esigenze. Anche le attività più piccole possono ambire a questi risultati, purché abbiano un piano sostenibile.
