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    Sei qui:Home»Categorie Funzionali»Posizione Home Page»La convenienza dei marketplace non può essere pagata dall’ambiente

    La convenienza dei marketplace non può essere pagata dall’ambiente

    By Redazione Top Trade15/11/20192 Mins Read
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    Presentati a Bruxelles i risultati di una ricerca condotta a livello europeo dall’associazione Eucolight, dove risulta evidente il fenomeno del free-riding

    All’alba del 2020, ancora troppi produttori non sono conformi alla normativa RAEE sui marketplace.

    Lo dicono i risultati di uno studio condotto da Eucolight su sette diverse tipologie di prodotti (lampadine a LED, asciugacapelli, lavatrici, avvitatori elettrici, orologi fitness, tablet e PC, monitor) venduti attraverso i marketplace in dieci Stati Membri dell’Unione Europea, tra cui l’Italia, secondo cui 81 offerte sulle prime 100 proposte dalla piattaforma sono riferibili a cosiddetti free-rider. Si tratta di venditori non iscritti al Registro nazionale dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche  né ad un consorzio RAEE, che quindi non dichiarano le quantità immesse sul mercato né partecipano al finanziamento del sistema di gestione dei rifiuti (RAEE) originati dai loro prodotti.

    Questo di fatto determina un danno economico al sistema di gestione dei RAEE, a spese dei produttori onesti e dei consumatori tutti, e un indebito vantaggio competitivo per soggetti che, non sostenendo i costi di riciclo dei loro rifiuti, possono applicare prezzi più bassi o aumentare i propri margini. Il dato più evidente riguarda i prodotti di piccole dimensioni, come le lampadine a LED, con un tasso di non conformità compresa tra il 78 e il 100%. A livello italiano, gli orologi fitness sono in testa alla classifica dei prodotti non conformi con il 92% di produttori non iscritti a registro, seguiti da PC e tablet che raggiungono l’86%.

    A conclusione del workshop “Prevenire l’evasione degli obblighi di responsabilità estesa del produttore sulle piattaforme di vendita online” organizzato a Bruxelles da Eucolight, l’associazione europea dei sistemi di conformità per i RAEE di illuminazione, di cui il consorzio italiano Ecolamp è socio fondatore, il segretario generale di Eucolight Marc Guiraud ha dichiarato: «Sembra probabile che gli Stati membri implementeranno una serie di soluzioni diverse per affrontare questo problema. In parte, ciò è dovuto al fatto che, data la portata del fenomeno, è necessario muoversi più rapidamente del tempo necessario per attuare soluzioni a livello dell’UE. Nel considerare quale approccio adottare, Eucolight incoraggia attivamente tutti gli Stati membri a richiedere ai marketplace online di assumere il ruolo di produttore responsabile, per tutti i prodotti introdotti nel territorio nazionale attraverso le loro piattaforme».

     

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