• BitMAT
  • BitMATv
  • Top Trade
  • Linea EDP
  • Itis Magazine
  • Industry 5.0
  • Sanità Digitale
  • ReStart in Green
  • Speciale Sicurezza
  • Contattaci
Close Menu
Top Trade
    Facebook X (Twitter) Vimeo Instagram LinkedIn RSS
    Trending
    • ESET PROTECT Platform si integra con ConnectWise Asio
    • BTicino: soluzioni smart per un ufficio più efficiente
    • Ericsson apre la strada alle comunicazioni ferroviarie di nuova generazione
    • Sony e NoviSign rendono il digital signage più intelligente
    • RS Italia, Schneider e Adare per un procurement sostenibile e una supply chain responsabile
    • F5: l’intelligenza artificiale deve essere sicura
    • Dior innova la logistica della supply chain con Scandit e Hardis WMS
    • Salesforce premiata agli AWS Partner Awards 2025 per l’Italia
    Facebook X (Twitter) Vimeo Instagram LinkedIn RSS
    Top Trade
    • Tecnologie
    • Strategie
    • Infrastrutture
    • Sicurezza
    • Tendenze
    Top Trade
    Sei qui:Home»Categorie Funzionali»Posizione Home Page»Posizione Primo Piano»Smart City: cosa aspettarsi dalle città del futuro?

    Smart City: cosa aspettarsi dalle città del futuro?

    By Stefano Castelnuovo13/06/20194 Mins Read
    Facebook Twitter LinkedIn Reddit Telegram WhatsApp Email

    Un aspetto da considerare riguarda la sicurezza informatica: sono in aumento gli attacchi e le vulnerabilità dell’IoT!

    A una decina d’anni dall’adozione del termine “smart city”, anche nella celebre e autorevole Enciclopedia Treccani, il nostro Paese – per una volta – non è il fanalino di coda dell’Unione Europea. L’idea di una città caratterizzata dall’integrazione tra strutture e mezzi avanzati tecnologicamente, con una gestione tale da garantire una crescita sostenibile e continuativa della qualità della vita dei cittadini, è infatti entrata ormai nei piani di sviluppo di molte città.

    Smart City
    Fonte: Wikimedia

    Milano è stata l’apripista, con le “Linee Guida per uno sviluppo intelligente” pubblicate nel 2014. Nello stesso anno l’Unione Europea ha messo lo sviluppo delle smart cities tra gli obiettivi del Set-Plan in Horizon 2020, andando a definire nel dettaglio le politiche da adottare. In particolare per quanto riguarda lo sviluppo di energie sostenibili con obiettivi particolarmente ambiziosi, anche alla luce dell’attuale interesse per le politiche di contrasto ai cambiamenti climatici. Tanto che entro il 2050, Bruxelles punta a ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera del 90 per cento. Come? Sviluppando nuove metodologie e tecnologie per la produzione e l’uso di energia a basse emissioni di anidride carbonica.

    Connessi e sicuri – I molti interventi realizzati nelle principali città, anche grazie a una serie di fondi messi a disposizione soprattutto dall’Unione Europea nell’ambito di una strategia che abbraccerà tutto il biennio 2019-2020, hanno fatto maturare una sensibilità nuova, ma tutt’altro che secondaria. Come garantire, allo stesso tempo, i vantaggi indubbi derivanti dal vivere in una città che pensa e si aggiorna, modellandosi sui bisogni dei cittadini, con la necessità non superabile di mantenere certi standard di sicurezza?

    Per arrivare a un modello di smart city efficiente, che riesca a garantire un adeguato livello di protezione dei dati sensibili dei cittadini, c’è bisogno d’integrare più tecnologie. Dalla crittografia delle informazioni alla gestione accurata delle reti informatiche, ed è qui che il settore privato può dare una grossa mano, con il know how acquisito grazie alle ingenti somme investite nel settore, a partire dalla sicurezza dei dati come oggi avviene nelle game room e nelle aziende di Big Data.

    L’obiettivo quindi è quello di accompagnare, all’aggettivo smart, anche safe, sicura. Uno dei primi aspetti su cui ci si sta interrogando riguarda è il concetto di safety-emergency, ossia la possibilità di utilizzare la tecnologia per predisporre e aggiornare, quasi in tempo reale, efficaci piani di emergenza cittadina, unendo i dati e le abilità di realtà diverse, come Protezione civile, Comune, soccorso sanitario e forze dell’ordine. In questo senso la tecnologia è già oggi un asset fondamentale, a partire dall’utilizzo di sensori IoT per analizzare eventi estremi (ma purtroppo sempre più frequenti) come alluvioni, incendi, terremoti. I sensori condividono i dati con una sala operativa, in grado di elaborare ogni input in tempo reale per ipotizzare allerte preventive. In questa partita entrano anche i sistemi APR (i droni), capaci di validare o invalidare direttamente sul posto i modelli messi in campo a livello teorico.

    Smart_City_Nansha
    Fonte: Wikimedia

    Rischio malware – L’altro grande ambito di sicurezza è quello legato alla vulnerabilità dei sistemi informatici utilizzati. A fare scuola, al riguardo, è il caso di  Lappeenranta, a fine 2016, quando una parte della città finlandese ha subito un attacco Ddos da parte di alcuni hacker che hanno manomesso così il sistema interconnesso di riscaldamento, rischiando di provocare diverse vittime per assideramento. Da allora la situazione non è di certo migliorata, tanto che secondo l’Onu gli attacchi malware verso dispositivi Iot connessi in rete (riscaldamento, ma anche router ed elettrodomestici) sono quadruplicati tra il 2017 e il 2018.

    Ancora più grave il rischio che potrebbe riguardare il mettere in rete intere infrastrutture pubbliche, come ospedali o centri sanitari, uno dei settori dove più forte è la spinta, pubblica e privata all’uso delle tecnologie per migliorare la qualità della vita, ma pure centrali elettriche e la gestione del traffico veicolare. Il rischio di attacco, in questo caso, è ancora più alto e potenzialmente letale. Questo non significa di certo bloccare lo sviluppo delle smart cities, ma dotarsi di tutti quegli strumenti e professionalità in grado di ridurre quanto più possibile questi rischi.

    Partendo comunque, da una certezza: il rischio zero non esiste.

    Iscriviti alla nostra Newsletter 📬

    Ricevi gli ultimi articoli e aggiornamenti direttamente nella tua casella di posta.

    Share. Facebook Twitter LinkedIn Reddit Telegram WhatsApp Email
    Stefano Castelnuovo

    Correlati

    Ericsson apre la strada alle comunicazioni ferroviarie di nuova generazione

    04/12/2025

    Sony e NoviSign rendono il digital signage più intelligente

    04/12/2025

    RS Italia, Schneider e Adare per un procurement sostenibile e una supply chain responsabile

    04/12/2025
    Advertisement
    Newsletter

    Iscriviti alla Newsletter per ricevere gli aggiornamenti dai portali di BitMAT Edizioni.

    BitMATv – I video di BitMAT
    Commend, la comunicazione diventa intelligente
    Aikom Technology presenta la sicurezza del futuro a SICUREZZA 2025
    Non c’è produzione senza pianificazione
    Cybersecurity, tra nuove minacce e intelligenza artificiale: la visione di GCI System Integrator
    Jabra: innovazione audio e video per la collaborazione del futuro
    NAVIGAZIONE
    • Tecnologie
    • Strategie
    • Infrastrutture
    • Sicurezza
    • Tendenze
    Informazioni
    • Contattaci
    • Cookies Policy
    • Privacy Policy
    • Redazione
    Chi Siamo
    Chi Siamo

    BitMAT Edizioni è una casa editrice che ha sede a Milano con una copertura a 360° per quanto riguarda la comunicazione online ed offline rivolta agli specialisti dell'lnformation & Communication Technology.

    Facebook X (Twitter) Instagram Vimeo LinkedIn RSS
    • Contattaci
    • Cookies Policy
    • Privacy Policy
    • Redazione
    © 2012 - 2025 - BitMAT Edizioni - P.Iva 09091900960 - tutti i diritti riservati - Iscrizione al tribunale di Milano n° 295 del 28-11-2018 - Testata giornalistica iscritta al ROC

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.