RS, azienda attiva nella distribuzione omnicanale di prodotti e soluzioni per l’industria, impegnata a trasformare il modo in cui le aziende gestiscono l’approvvigionamento dei materiali indiretti, ha presentato i risultati della ricerca internazionale “Tradizione e innovazione: l’Italia ridisegna l’industria di domani”. Lo studio è volto ad analizzare come le imprese dei principali settori industriali affrontano oggi le sfide legate alla competitività, alla trasformazione digitale e alla sostenibilità.
Condotta da Walnut[1] a giugno 2025 per conto di RS, l’indagine ha coinvolto 567 senior business decision maker nei mercati di Italia, Francia e Regno Unito per esplorare il ruolo e l’impatto dell’innovazione nei settori manifatturiero, edilizia ed energy & utilities.
In Italia, numerosi decisori aziendali hanno condiviso insight sulle priorità strategiche, le barriere organizzative e le opportunità legate all’adozione dell’innovazione come leva per la crescita e la competitività.
Principali risultati per il settore Energy & Utilities
I dati che emergono dal report “Tradizione e innovazione: l’Italia ridisegna l’industria di domani” evidenziano che le aziende del comparto Energy & Utilities stanno puntando sulla modernizzazione delle reti e sulla digitalizzazione degli impianti per garantire efficienza, resilienza e competitività nel medio termine.
In particolare:
- Innovazione: una leva prioritaria — Il 91% dei decision maker intervistati considera l’innovazione “essenziale” per rimanere competitivi; tra i settori, l’energia e i servizi pubblici mostrano uno dei livelli più elevati di consapevolezza sull’importanza dell’innovazione.
- Dipendenza da infrastrutture da ammodernare — Nonostante l’interesse per l’innovazione, per il 59% degli intervistati del settore E&U le infrastrutture sono giudicate obsolete o non adeguatamente avanzate per sostenere processi di digitalizzazione e modernizzazione.
- Investimenti strategici su componentistica e digitalizzazione — Il report di RS Italia segnala che, nel settore E&U, i maggiori investimenti sono diretti a “cavi e apparecchiature elettriche”, in cui le aziende hanno per lo più investito (86%), a supporto di reti, impianti e distribuzione per favorire la modernizzazione, l’integrazione di energie rinnovabili e la digitalizzazione dei sistemi.
- Innovazione come cultura diffusa — Il 95% delle aziende del settore energetico e dei servizi vede l’innovazione non solo come un progetto tecnico, ma come parte integrante della cultura aziendale: apertura alla sperimentazione, collaborazione con partner e accettazione di rischi calcolati.
- Sfide significative: infrastrutture, resistenza al cambiamento, contesto economico — Tra gli ostacoli citati più frequentemente: lo stato non aggiornato delle infrastrutture, la complessità di integrare nuove tecnologie con operazioni in corso e un contesto economico instabile o soggetto a pressioni competitive e normative.
Le implicazioni per imprese, investitori e stakeholder
- Per le aziende E&U, l’innovazione rappresenta un fattore chiave non tanto per “essere alla moda”, quanto per garantire competitività, efficienza operativa e resilienza a medio termine.
- Gli investimenti in componenti elettrici, infrastrutture e digitalizzazione (cablaggi, connessioni, strumenti di misura) non sono opzionali, ma necessari per integrare impianti tradizionali con logiche moderne: smart grid, automazione, manutenzione efficiente.
- Le imprese che sapranno gestire l’innovazione come cultura aziendale stabile, non progetto episodico, avranno un vantaggio competitivo. Questo richiede non solo investimenti, ma anche leadership, cambiamento organizzativo e apertura a nuovi modelli operativi.
- A livello di supply chain, infrastrutture e fornitori: si profila un’opportunità per fornitori qualificati e certificati di componentistica, automazione, sistemi di misura — in un mercato che richiede qualità, scalabilità e capacità di supportare la trasformazione tecnologica.
Il report di RS Italia mostra che il settore Energy & Utilities italiano è a un punto di svolta: da un lato, cresce sensibilmente la consapevolezza che innovazione e modernizzazione non siano più un’opzione ma una necessità. Dall’altro, la presenza di alcuni ostacoli — infrastrutturali, culturali, economici — rende il percorso impegnativo.
«In un ecosistema industriale sempre più dinamico e fragile, l’innovazione non è più una scelta ma un imperativo strategico. Abbiamo voluto capire come i settori più critici, tra cui spicca sicuramente Energy / Utilities, si stiano preparando ad affrontare il futuro e quali siano i fattori che permetteranno loro di restare competitivi e resilienti», commenta Mike Bray, VP Innovation di RS.
Il settore energetico italiano si dimostra comunque reattivo e pronto a guidare la transizione grazie a una cultura dell’innovazione ormai ben radicata. Le imprese del comparto stanno tracciando una vera e propria roadmap verso un’energia più sostenibile e sicura, attraverso investimenti strategici e un approccio orientato al futuro.
Le aziende che sapranno tradurre l’innovazione in strategia concreta — investendo su infrastrutture, componentistica, digitalizzazione e cultura interna — saranno quelle meglio posizionate per affrontare la transizione energetica, l’evoluzione normativa e le sfide competitive del mercato.
