Nell’affascinante scenario del Monte Bianco, con una sessione a quota 2.173 metri raggiunta grazie alla Skyway, DataCore Software ha riunito i CTO del proprio ecosistema per il DataCore Summit, un evento pensato “by technicians, for technicians”. Nessuna sponsorizzazione, solo networking e contenuti: presenti i distributori Ready Informatica, V-Valley e Computer Gross, insieme a system integrator e reseller selezionati.
Al centro del DataCore Summit il tema della libertà: “Le montagne creano barriere difficili da superare,” ha dichiarato Dave Zabrowski, CEO di DataCore, riferendosi allo splendido luogo in cui il Summit è stato organizzato. “Nel nostro settore queste barriere si chiamano lock-in, che ritroviamo in vendor, piattaforme e dati. La missione di DataCore è aprire passaggi, offrire maggiori opportunità di scelta e restituire libertà alle organizzazioni, ovunque risiedano i loro dati”.
Tom Cordiner, recentemente nominato Chief Revenue Officer, ha sottolineato durante il suo intervento al DataCore Summit la fase di trasformazione dell’azienda e la centralità del canale: “DataCore è ed è sempre stata channel-led. L’ampliamento del nostro portfolio consente conversazioni più strategiche sulla gestione dei dati e crea opportunità di cross selling e marginalità superiori per i partner. Con il programma Freedom360 stiamo migliorando l’economia del canale, premiando formazione, certificazioni e successo con i clienti”.
Nel corso delle sessioni tecniche del DataCore Summit, il team DataCore ha presentato il portfolio completo di soluzioni di software-defined storage, applicabili in casi d’uso che vanno da business continuity e cyber-resilience all’active archiving e ai workload più esigenti di HPC e AI. L’offerta comprende oggi SANsymphony (block storage), Nexus (file storage, derivato dall’acquisizione ArcaStream), Swarm (S3 object storage), Puls8 (container-native storage), Pixitmedia (media workflow) e, per l’edge e gli scenari ROBO/PMI, le soluzioni StarWind integrate nel 2025.
Queste ultime ampliano l’offerta HCI per ambienti edge, filiali e uffici remoti proponendosi come un’alternativa semplice e conveniente per realtà distribuite e sensibili ai costi. “Insieme offriamo maggiore scelta, controllo e un percorso semplificato alla gestione dei dati, dal data center centrale fino alle sedi più remote”, ha sottolineato Zabrowski.
Con questo portfolio si completa così la vision DataCore.NEXT, moltiplicando le opportunità di cross-selling per i partner e la loro capacità di differenziazione sul mercato.
“Libertà, protezione e conservazione sono i tre principi che guidano la nostra strategia: liberazione dai lock-in imposti da vendor, dati e hypervisor; protezione da minacce e downtime; preservazione di dati e investimenti nel tempo,” ha spiegato Abhi Dey, Chief Technology Officer, durante il DataCore Summit. “Il passo successivo è integrare le nostre tecnologie in piattaforme unificate, a partire dall’edge – combinando HCI e protezione/backup dei dati su object storage – per poi estendere il modello al core e ai workload HPC/AI”.
L’obiettivo finale è quello di arrivare ad avere un’unica piattaforma integrata, messa a disposizione come servizio, capace di gestire tutte le tipologie e le tecnologie di storage.
Il DataCore Summit ha evidenziato anche le fondamenta che reggono l’azienda: una filosofia che mette il cliente al centro, un supporto tecnico altamente qualificato e con tempi di risposta e risoluzione da record (nel caso di StarWind 18 minuti in media dalla prima chiamata alla chiusura) e un impegno crescente nella valorizzazione del canale, con investimenti in formazione, workshop e attività congiunte.
