Dall’esplosione nell’utilizzo dell’AI e delle tecnologie AI-ready, alla rapida ottimizzazione dei veicoli software-defined (SDV), il 2026 si prospetta come un anno cruciale per la crescita dei dati e lo sviluppo dei data center. In Italia la spinta allo sviluppo dell’AI e delle infrastrutture digitali trainata dal PNRR, in particolare dai progetti legati al Polo Strategico Nazionale e agli investimenti in High Performance Computing (HPC), stanno accelerando la modernizzazione dell’infrastruttura dati del Paese e aumentando la domanda di soluzioni di storage ad alte prestazioni. La crescita dei data center, dunque, anche nel nostro Paese prosegue a ritmo spedito.
Le organizzazioni si trovano quindi sempre più nella condizione di gestire volumi di dati sempre più massicci che attraversano le loro reti. Cresce la necessità di ottenere insight in tempo reale, e questo richiede l’adozione di tecnologie e capacità adeguate per restare competitivi.
Al centro di questa trasformazione c’è la necessità di soluzioni di storage capaci di offrire un accesso efficiente, affidabile e real-time a questi insight. Nel 2025 lo storage flash è emerso come la soluzione ideale in molti settori grazie alla sua natura scalabile, robusta e flessibile. In particolare, il Nord Italia sta rapidamente diventando uno dei poli digitali più dinamici d’Europa, aumentando la necessità di storage flash ad alta densità e basso consumo energetico. Nel 2026 questo trend è destinato a crescere.
Storage e gestione dei dati non strutturati
Poichè nel 2026 i volumi di dati continueranno ad aumentare, le organizzazioni si troveranno a gestire una grande quantità di dati non strutturati, che includono qualsiasi dato che non si adatti facilmente a formati o modelli predefiniti compresi testi, email, video, immagini, letture da sensori, log di sistema e molto altro.
Prodotti rapidamente e in grandi quantità, i dati non strutturati diventano davvero utili solo quando vengono archiviati, elaborati e trasformati in intelligence convertibile in azione. Settori come quelli della sanità, il manifatturiero, l’automotive e la finanza generano quotidianamente enormi quantità di dati non strutturati, un fenomeno destinato ad aumentare ulteriormente nel nuovo anno.
Da scansioni mediche e note cliniche ai log macchina, immagini per il controllo qualità e flussi da sensori dei veicoli, le organizzazioni avranno bisogno di convertire questi dati grezzi in insight strutturati, analizzabili in tempo reale. Questi insight sono preziosi per abilitare decisioni informate, manutenzione predittiva ed efficienza operativa.
Lo storage Flash è una tecnologia che si adatta particolarmente alle esigenze di questi settori data-intensive, poiché offre capacità di elaborazione ad alta velocità, bassa latenza e l’affidabilità necessaria per gestire volumi elevati di dati non strutturati in modo rapido e sicuro. La capacità di supportare analisi in tempo reale, abilitare l’edge processing e sostenere carichi di lavoro impegnativi con un degrado minimo permette di trasformare i dati grezzi in risultati concreti e di valore.
Le continue innovazioni nello storage Flash consentono inoltre elevate prestazioni di lettura/scrittura, ideali per creare repository dati robusti, addestrare i modelli AI di nuova generazione ed estrarre insight in tempo reale, garantendo operazioni fluide ed efficienti.
Rendere gli SDV una realtà
Il potenziale dei Software-Defined Vehicles (SDV), o dei veicoli autonomi (AV), sarà significativo nel 2026. In Italia il settore automotive sta vivendo una transizione verso veicoli sempre più software-defined, guidata da grandi player e dalle iniziative europee nell’ambito dei semiconduttori e della smart mobility. Ad esempio, i testbed di Torino e i progetti IPCEI stanno accelerando l’adozione di tecnologie basate su AI e sensori avanzati, con una crescente domanda di storage Flash automotive-grade capace di sostenere carichi elevati di dati.
Secondo uno studio McKinsey & Company del 2021, ogni SDV potrebbe generare a livello globale da 1 a 2 terabyte di dati grezzi al giorno. Ciò è dovuto al fatto che camere, radar, LiDAR e sistemi AI raccolgono, archiviano e analizzano costantemente informazioni in tempo reale per migliorare sicurezza, performance e continuità operativa. Senza uno storage affidabile al centro di questi sistemi, innovazione, posti di lavoro e crescita economica potrebbero subire rallentamenti operativi significativi.
Considerata la mole di dati coinvolta, sarà fondamentale nel 2026 porre particolare attenzione al ruolo dello storage. Sebbene il focus tenda a concentrarsi sull’elaborazione in tempo reale e sulle performance immediate del veicolo, è lo storage – in particolare quello Flash – a rendere possibile la realtà degli SDV.
Lo storage Flash ottimizzato per il settore automotive può gestire in modo affidabile ed efficiente le enormi quantità di dati richieste dagli SDV. Questi dispositivi sono progettati per resistere a temperature variabili, vibrazioni e shock meccanici tipici degli ambienti automobilistici.
Inoltre, lo storage Flash abilita l’elaborazione real-time dei dati dei sensori, supporta la registrazione sicura delle informazioni critiche e costituisce la base delle performance dei sistemi software-defined e autonomi.
Innovazione flash nei data center
Con l’espansione dei data center e gli investimenti del PNRR in infrastrutture digitali, l’Italia sta vivendo un’accelerazione significativa nell’economia dei dati. Secondo l’analisi dell’ Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano, ai 5 miliardi di euro impiegati nel biennio 2023-2024 per la costruzione, l’approntamento e il riempimento di server IT di nuove infrastrutture Data Center, saranno investiti ulteriori 10,1 miliardi nel biennio 2025-2026, con nuove infrastrutture previste oltre il 2026. Lo storage Flash si confermerà uno degli abilitatori chiave di questa trasformazione, offrendo efficienza, resilienza e prestazioni per supportare l’AI, l’edge computing e le nuove applicazioni data-intensive.
Lo storage Flash offre vantaggi significativi ai data center, garantendo performance, efficienza e scalabilità. Le sue caratteristiche, ossia elevata velocità e bassa latenza, migliorano drasticamente le operazioni di lettura e scrittura, aumentando la reattività complessiva dei sistemi. A queste performance si aggiungono un consumo energetico inferiore e una minore produzione di calore, fattori che riducono i requisiti di raffreddamento e i costi operativi.
Inoltre, il design compatto delle soluzioni Flash favorisce implementazioni ad alta densità, ideali in contesti in cui lo spazio fisico è limitato. L’assenza di parti meccaniche conferisce maggiore durata e affidabilità, garantendo stabilità a lungo termine e riducendo il rischio di guasti – rendendolo una scelta resiliente e affidabile per le infrastrutture moderne.
Con investimenti in aumento e spazio limitato all’interno della rete di data center, il Flash diventerà una delle soluzioni di storage preferite per soddisfare requisiti di carico sempre più impegnativi.
Flash: la spina dorsale della data economy
In un contesto con forte enfasi sulle nuove tecnologie e sulle opportunità legate ai dati, il ruolo dello storage è spesso stato sottovalutato. Nel 2026 i volumi di dati che attraversano le nostre reti continueranno a crescere rapidamente e le tecnologie basate sull’AI diventeranno sempre più pervasive. Avere lo storage giusto sarà fondamentale.
D’ora in avanti, se governi e organizzazioni vorranno davvero trarre vantaggio dalla mole di dati oggi disponibile, dovranno prestare maggiore attenzione alle opzioni di storage che sostengono gran parte della futura data economy. E lo storage Flash continuerà ad affermarsi come la scelta preferita per molti, in casi d’uso interessanti e diversificati.
